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giovedì 8 maggio 2014

E DAGLI OGGI IL SUO ATTICO QUOTIDIANO

Dopo giorni di silenzio il cardinale Tarcisio Bertone prende carta e penna e scrive di suo pugno una lettera indirizzata ai settimanali diocesani di Vercelli e Genova, sue ex diocesi, e si difende dalle accuse di trasferirsi in un mega-attico di 700 metri quadrati in Vaticano, a dispetto dello stile sobrio di Papa Francesco che vive in un appartamento modesto di appena 70 metri quadrati nella Casa Santa Marta. 

Nella lettera Bertone si difende e smentisce, parlando di gogna mediatica. «Alcuni media hanno parlato in maniera malevola a proposito dell'appartamento che abiterò in Vaticano e, per rincarare la gogna mediatica, l'informatore” ne ha raddoppiato la metratura», scrive il porporato. «È stato detto, fra l'altro, che il Papa si sarebbe infuriato con me per tanta opulenza. Addirittura è stato messo a confronto lo spazio del mio” appartamento con la presunta ristrettezza della residenza del Papa». Da notare le virgolette nel «mio». Nella lettera Bertone spiega che l'appartamento «è concesso in uso e dopo di me ne usufruirà qualcun altro». Rimanda al mittente anche le illazioni su una presunta reazione di ira del Papa argentino. «Sono grato e commosso per la telefonata affettuosa che ho ricevuto da Papa Francesco il 23 aprile scorso - riferisce Bertone - per dirmi la sua solidarietà e il suo disappunto per gli attacchi rivoltimi a proposito dell'appartamento, del quale era informato fin dal giorno in cui mi è stato attribuito». Una missiva precisa e puntuale che chiarisce nei dettagli quanto avvenuto sulla sua futura abitazione. Si tratta di un «appartamento spazioso, come è normalmente delle residenze negli antichi palazzi del Vaticano» ma la ristrutturazione avviene «a mie spese». Poi l'ex segretario di Stato vaticano parla di attacchi mediatici e cita il neo-santo Papa Giovanni XXIII: «Non mi fermo a raccogliere le pietre che sono scagliate contro di me».

Bertone parla anche di espressioni di solidarietà da parte di «tante persone, conosciute durante gli anni del mio ministero a Vercelli e a Genova, o compaesani della mia diocesi di origine Ivrea, che mi hanno scritto e telefonato per condividere il dispiacere». «Esprimiamo la nostra amicizia e il nostro affetto al cardinale -dice al Giornale don Silvio Grilli, direttore del Cittadino, settimanale diocesano di Genova- spesso vittima di attacchi strumentali. Lo conosciamo bene, è sempre stata una persona ben lontana da ogni umana avidità». Basterà a rintuzzare le critiche? Pesa il fatto che i 350 metri quadrati dell'appartamento dove andrà a vivere il cardinale Bertone siano di gran lunga di più dei 70 metri quadrati di Papa Francesco, e siano diversi anche dallo lo stile del nuovo segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, anche lui coinquilino della Casa Santa Marta.
(il giornale)


Meno male, meno male e ancora meno male che la Chiesa dovrebbe essere povera, pensare a chi soffre, ai deboli, ai bambini senza famiglia, casa, cibo, vessati dalla guerra e dalla fame, ai senzatetto, alle donne sole e maltrattate, ai disabili, agli anziani che non hanno più nessuno.
Meno male sul serio: forse in quei 700 mq di attico che ora sono solo 350, Bertone ci mette dentro tutte le persone che la Chiesa deve aiutare.
O forse ci fa i festini stile il Silvio che è un po’ più realistico.

Chissà se gli indignati della fellatio mazzucchiana avranno qualcosa da dire o saranno impegnati ad andare a messa come sempre e a fare fellatio pensando a Dio, perchè se pensi a dio si può...

mercoledì 3 ottobre 2012

IL ROSICANTUS ROSICHINIS


Come ogni giorno, le Jene sono andate a caccia nella savana e stavolta si sono imbattute in un nuovo e strano tipo di animale, il Rosicantus Rosichinis meglio conosciuto come Rosichini.
Il Rosichini è un animale difficile da scovare nella savana, ma molto facile da incontrare nei paesi esotici come le città abitate dagli esseri umani e si distingue per delle semplici caratteristiche che fanno di lui un predatore letale:

-vuole essere costantemente al centro dell’attenzione, per riuscirci è in grado di iperbolizzare anche fatti che ai più risultano irrisori.
Esempio: ho avuto mal di testa.
Versione Rosichini: se non mi ricoveravano in ospedale sarei sicuramente morto per il dolore atroce che stavo provando in quel momento.

-qualsiasi azione compiuta o idea espressa dal Rosichini dev’essere universalmente riconosciuta come Legge da rispettare, pena l’essere esclusi per sempre dalla vita del Rosichini.

-Il Rosichini è dotato della lingua trifocuta con la quale sparla e critica qualsiasi persona, concetto o essere inanimato che non corrisponda al suo esemplare di perfezione, cioè il Rosichini stesso.

Il Rosichini in cui ci siamo imbattuti è ancora molto giovane, ma già dimostra tutte le caratteristiche che fanno di lui un esemplare davvero pericoloso.
Tutto comincia da qui (scusate per la mancanza di spazi nella lettura, ma il Rosichini è famoso anche per essere angosciosamente prolisso, peggio di una vecchia ciabatta):

I-Phone, I-Pad, I-Pod...gente che fa la fila dalle 3 del mattino per accaparrarsi l'ultimo modello di IPhone...che alla fine, per cosa differisce da un qualsiasi smartphone?? Cos'ha di così eclatante che non si trova da nessun'altra parte?
A me pare che non ci sia tutta questa differenza tra l'IPhone e il mio smartphone, col quale mi trovo strabene...e per cui non ho chiesto nessun finanziamento, nessun prestito in banca e che non sto pagando a rate mensili. E' solo una questione di status symbol...perché se non hai un IPhone, un IPad non sei nessuno...come quest'inverno, un moccioso del cavolo, pezzente arricchito girava per l'hotel con l'IPad...per mettersi in mostra e né lui, né tanto meno i suoi genitori e tutto il gruppetto che era con loro avevano la minima idea di cosa fosse l'educazione e la civiltà... però avevano gli IPad e gli Iphone...

E allora, ci direte? Giovani Jene inesperte, non fatevi ingannare dal falso aspetto mite e giocherellone del Rosichini, in realtà il predatore è pronto a lanciare il suo veleno e lo fa in questo modo:

-divertirsi a parlare in maniera cortese e gentile (ovviamente è una battuta) di persone con cui ha cenato la sera prima senza tanti complimenti solo perché non è stato al centro dell’attenzione (link al post)

-attaccando chi compra un I phone (post sull’I-phone) ma andando a comprare mobili dopo aver preso un 18 all’università (post e preferiamo sorvolare sul 18, ricordando a voi giovani Jene che se prenderete 18 riceverete numero 18 moltiplicato 77 volte 7 di calci in culo, fatevi un po’ i vostri calcoli)

-andare a vedere un concerto dei Coldplay a Londra (questo è il post) ma criticare ferocemente chi ama il calcio incolpandolo dei mali del mondo (eccovi l’altro post)

-dare dell’imbecille a chi non conosce De Andrè ma muore dietro a Justin Bieber (e qui anche noi gli diamo ragione, comunque questo è il post) salvo guardare su Youtube una delle serie più trash e deficienti mai create dall’uomo, Lost in Google (per chi ha coraggio questo è il post)

Avete dunque compreso il meccanismo di attacco del Rosichini?
La sua non è una reale critica a chi compra l’I phone, è in realtà un momento di rosicamentus perché se gliene fosse data l’occasione il Rosichini sarebbe in testa alla fila per comprare l’I phone e si sbarazzerebbe senza problemi dello smart phone ormai appartenente a uno status sociale inferiore.
Invece, essendo inabile all’attacco perché la preda è al di fuori della sua portata, è costretto a rosicare nel suo cantuccio e sputa veleno con la lingua trifocurta.
Attente giovani Jene, se incontrate un Rosichini avete un solo modo di difendervi:


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