Tempi duri per tutti coloro che spiano e
censurano la rete, dal Grande Orecchio della Nsa a quello delle autorità di
Pechino. D’ora in avanti dovranno fare i conti con la stretta di Google, che ha
deciso di criptare automaticamente tutte le parole inserite sul suo motore di
ricerca. E presto seguiranno altri giganti della rete, come Microsoft e
Yahoo!.
Per il Washington Post è la
prima vera e propria rivoluzione provocata da Edward Snowden e dalla sue
rivelazioni seguite a quella che è stata definita la più grande fuga di notizie
della storia americana. E che il Datagate abbia messo in discussione il ruolo
dei giganti dell’informatica è un dato di fatto. Tanto che questi ultimi, chi
più e chi meno, sono ricorsi ai ripari, aumentando gli investimenti tesi a
rafforzare la privacy dei propri utenti.
Così oggi chiunque voglia spiare le
ricerche compiute su Google avrà vita sempre più dura, visto che i nuovi
sistemi introdotti dalla casa di Mountain View puntano a rendere illeggibili le
chiavi di ricerca inserite dagli utenti in tutti il mondo. Non solo: molto più
ardua sarà l’impresa di hackerare e spiare gli account e-mail o le chat.
Un problema per gli agenti della Nsa che
finora - si è scoperto - avevano quasi libero accesso alle informazioni di
milioni di internauti. E un problema per i governi abituati a bloccare alcune
ricerche che rimandano a siti ritenuti `sensibili´. Vedi quello che ancora oggi
succede in Cina se si digitano le parole `Tienanmen Square´ o `Dalai Lama´. Ma
d’ora in avanti per i `guardiani´ del web sarà sempre più difficile
intervenire.
(Ansa)
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