giovedì 4 agosto 2011

I DUE SOLI DEL GIAPPONE

Questa volta vogliamo parlare di Storia, una Storia vista dalla parte di chi ha perso e ha sofferto, da parte di un popolo pronto ad arrendersi ma che a causa della volontà di un Imperatore troppo sicuro di sé e pieno d’orgoglio ha patito atroci sofferenze.
Parliamo dell’anniversario dello sgancio della bomba atomica all’Uranio su Hiroshima e poi della bomba atomica al Plutonio su Nagasaki.
La mattina del 6 agosto 1945, il quadrimotore B-29 "Enola Gay" (tragicamente famoso, era il nome della madre del pilota, il ventinovenne Paul W. Tibbets), seguito da altri due aerei, si alza in volo da Tinian con a bordo 12 uomini di equipaggio:

§  Colonnello Paul Tibbets, pilota
§  Capitano Danny Walker, copilota
§  Maggiore Thomas Ferebee, bombardiere
§  Capitano Theodore Van Kirk, navigatore
§  Tenente Red Winkle, contromisure radar (l'unico a volare anche nel bombardamento di Nagasaki)
§  Capitano William Sterling "Deak" Parsons, responsabile armamenti
§  Sottotenente Morris R. Jeppson, assistente del responsabile armamenti
§  Sergente Joe Doolittle, radar
§  Staff Sergeant Robert Caron, mitragliere di coda
§  Sergente Robert Shumard, assistente ingegnere di volo
§  Private First Class Richard Nelson, operatore radio
§  Technical Sergeant Wyatt Duzenberry, ingegnere di volo
§  Ufficiale Claude Robert Eatherly responsabile della verifica delle condizioni meteorologiche

All’insaputa dell’equipaggio, a bordo dell’Enola Gay un unico ordigno bellico, che risulterà decisivo per la sorte del Giappone: una bomba atomica, la bomba A a fissione nucleare, denominata dagli statunitensi "Little boy".
Nessuno degli uomini sa cosa sia Little Boy, è stato detto loro che stanno trasportando una comune bomba come quelle già sganciate.
L'aereo sorvola Hiroshima a 10.500 metri di altezza e alle 8.15'17" viene sganciato l'ordigno.
Tibbets scende in picchiata, guadagna velocità, vira di 180 gradi e si allontana. Ha 45 secondi di tempo. L'equipaggio conta sottovoce: "44, 43, 42, 41...". Un lampo abbaglia il cielo.
"Cosa abbiamo fatto?" domanda attonito Gordon Thomas, che per primo vede il fungo atomico levarsi verso il cielo.
A 600 metri dal suolo la bomba esplode; dopo 7 secondi il silenzio è rotto da un tuono assordante: vengono distrutti tutti gli edifici nel raggio di tre chilometri, 30.000 persone muoiono sul colpo, altre 40.000 nel giro dei due giorni seguenti. Una colonna di fumo si alza lentamente a forma di fungo fino a 17.000 metri dal suolo. Inizia a cadere una pioggia viscida. I fiumi straripano ed invadono ciò che rimane della città giapponese. Alle 14.58 locali il B-29 di Tibbets atterra a Tianin.
Ma ancora l’Imperatore Showa (nato Hirohito) si rifiuta di arrendersi e gli States decidono di sganciare “Fat man”.
E’ il 9 Agosto, la scelta del bersaglio è indecisa ma arriva il bollettino meteorologico: "a Kokura cielo coperto in prossimità del suolo per nove decimi; a Nagasaki parzialmente coperto”.
Alle 11:02, alcuni minuti dopo aver iniziato a sorvolare Nagasaki, il capitano avvista il nuovo obiettivo. Tuttavia ancora una volta le nubi lo nascondono.
Dato che non era pensabile tornare indietro e rischiare un ammaraggio a causa della mancanza di carburante con un'arma atomica a bordo, il comandante decide, in contrasto con gli ordini, di accendere il radar in modo da individuare l'obiettivo anche attraverso le nubi. Così "Fat Man", che contiene circa 6,4 kg di plutonio-239, viene sganciata sulla zona industriale della città.
La bomba esplosìde a circa 470 metri d'altezza vicino a fabbriche d'armi; a quasi 4 km a nord-ovest da dove previsto. Questo "sbaglio" salva gran parte della città, protetta dalle colline circostanti, dato che la bomba cade nella Valle di Urakami.
Tuttavia il computo delle vittime rimane drammaticamente elevato. Secondo la maggior parte delle valutazioni, circa 40.000 dei 240.000 residenti a Nagasaki vengono uccisi all'istante, e oltre 55.000 rimangono feriti. Il numero totale degli abitanti uccisi viene comunque valutato intorno alle 80.000 persone, incluse le persone esposte alle radiazioni nei mesi seguenti.
Tra le persone presenti a Nagasaki il 9 agosto vi era, per ironia della sorte, anche un ristretto numero di sopravvissuti di Hiroshima.
Non abbiamo scritto questo post per fare un processo, anche se siamo del parere che piuttosto che concentrarsi sul Giappone le forze Alleate avrebbero dovuto occuparsi di consegnare Hitler e tutti i gerarchi nazisti alla giustizia, oltre che a liberare molto prima del 1945 i prigionieri dei Campi di Concentramento, piuttosto che decidere già nel 1943 di colpire il Giappone con le bombe atomiche.
Vogliamo solo far riflettere sul numero di vittime innocenti sacrificate per l’orgoglio di un monarca e per il senso di rivalsa di una nazione come gli USA che avevano un conto in sospeso aperto da troppo tempo con il Giappone.
Vogliamo domandare se è stato giusto “sperimentare” su due città e su migliaia di persone ordigni atomici che già avevano distrutto le isole di Bikini e altri atolli nell’Atlantico e nel Pacifico.
In ultimo vogliamo ricordare che dopo le tragiche morti dei membri dei due equipaggi il solo a non pensirsi di quel gesto fu Charles W. Sweeney, osannato dagli States come un eroe, e fare i nomi di coloro che crearono volontariamente la bomba “in nome del progresso della scienza”:
·         Il direttore del progetto Robert Oppenheimer 
·         Il Generale Leslie Groves
·         Enrico Fermi, scopritore della fissione nucleare
·         Leo Szilard, 
·         Edward Teller 
·         Eugene Wigne
·         Bruno Rossi
·         Emilio Segrè
·         Klaus Fuchs

Ricordate e meditate, cari lettori e nel frattempo ascoltate queste due canzoni che hanno ricordato l’enorme tragedia delle due atomiche:









1 commento:

  1. Non posso che essere d'accordo con voi, carissime, tra l'altro gli Usa si sentono, da troppo tempo, in dovere di replicare a cosiddetti torti subiti, dimenticandosi che, per quanto orribile, Pearl Harbor avvenne perché la loro presenza era diventata indigesta nel Pacifico.
    Non sono anti-americana e non lo sarò mai ( a tal proposito leggere Qui ) come non sarò mai contro nessun popolo a prescindere, credo fermamente che ogni popolo possa insegnare qualcosa di buono per il progresso del mondo e proprio perché credo questo, un bombardamento di civili non può e non deve essere la risposta al cattivo di turno.
    L'imperatore giapponese sbagliò, ma appunto si doveva punire lui, non la sua gente, che era a sua volta vittima di quell'essere, del resto noi italiani così come i tedeschi sappiamo bene che per essere liberati dal fascismo subimmo bombardamenti civili continui, una bomba ogni metro quadrato.
    L'atomica, poi, come sottolinei fu il secondo esperimento di distruzione di massa insieme ai Lager, anche perché la radiazioni nucleari fanno danni ancora adesso, checché ne dicano certi ( vedere nel mio blog alcuni commenti)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...