lunedì 8 agosto 2011

DIRITTI NEGATI



Il Governo ha di nuovo fatto cento passi indietro verso il Medioevo più oscuro, altro che tempi della Santa Inquisizione!

Non solo rifiuta la legge che vorrebbe inserire l’omofobia come reato contro la persona e crimine contro l’umanità, rispondendo che “checche e lesbiche non si possono considerare persone da tutelare”, ma permette che un quotidiano come l’Avvenire tuoni parole come queste durante il giorno delle nozze del Ministro Annapaola Concia e della compagna Ricarda Trautman a Francoforte:

“Un gesto politico, una scelta strumentale per scatenare l’ennesimo, sterile, scontro. Una scelta aderente ai peggiori modelli mediatici e commerciali, da parte di una donna di sinistra. Mettendo per un momento da parte le istanze del matrimonio religioso come delineato dalla Chiesa Cattolica, non varrebbe almeno la pena di ricordare che, anche sul piano del diritto naturale, complementarietà e fertile progettualità sono condizioni irrinunciabili per parlare di un rapporto d’amore sancito sul piano pubblico? Da qui discende la rilevanza civile di un matrimonio, anzi, questo la costituisce. Matrimonio e uninioni omosessuali appartengono a categiore ontologicamente diverse. E non saranno espedienti legislativi né mode culturali a colmare questa distanza obiettiva”.



E a Roma, città che secoli e secoli fa era la perla del libero amore e del libero pensiero, un piccolo gruppo di manifestanti ha gridato all’unisono: “Lesbiche e gay di merda, vi dovevano bruciare nei forni”. (come se ahimè non fosse già accaduto)



Da parte nostra possiamo cominciare a dire che l’intelligenza è di pochi e la stupidità invece è di molti e questo gap sarà sempre incolmabile, dunque non c’è commento al corteo romano.
C’è invece l’invito per l’Avvenire a riflettere sul concetto di “complementarietà e fertile progettualità”.
Se per fertile progettualitàintendiamo ancora l’arcaico concetto secondo cui una coppia può ritenersi tale solo se è in grado di generare figli, allora il matrimonio dovrebbe essere proibito a tutte quelle persone che, per salute o scelta, non possono avere figli.
Invece se cerchiamo di cogliere il vero senso del concetto ci ci rende conto che complementarietà e fertile progettualità sono caratteristiche presenti in ogni coppia con la C maiuscola, perché stare in coppia significa amarsi, rispettarsi, condividere obiettivi, scelte, idee, essere l’uno al fianco dell’altro nel bene e nel male e colmare pregi e difetti in un bellissimo equilibrio chiamato AMORE.
E’ questo che rende la coppia una COPPIA, non il sesso delle persone che la costituiscono o la capacità di generare figli.
Consigliamo inoltre all’Avvenire, quotidiano Cattolico, di rispolverare i suoi amati Vangeli. Gesù Cristo  non ha mai detto “amatevi solo se siete eterosessuali”, bensì “amatevi l’un l’altro come io ho amato voi”.

E chi ha colto il senso di queste parole è stato il signor Enzo Concia, membro di Azione Cattolica, che ha scritto una lettera piena d’amore per la figlia e la compagna e piena di saggezza per un paese arretrato come il nostro.

"Cara Ricarda ed Annapaola,
Solo voi potete sapere quanto è stato duro, difficile ed anche doloroso arrivare a questo giorno di felicità.
Purtroppo io non sarò con voi ma ci saranno fratelli e nipoti che vi faranno sentire l'affetto che meritate.
Già da domani tornerete ad affrontare l'intolleranza e in qualche caso addirittura l'odio per chi ha fatto una scelta di amore. Un amore diverso ma non per questo meno intenso e meno puro.

Ho oltre 80 anni e neanche per me è stato facile capire e d accettare fino in fondo. Ma quello che voglio dirci è né a me né ad altri che dovete rendere conto, ma solo l'una all'altra. Perché il diritto di amarvi è scritto più in cielo che in terra. "In paradiso i matrimoni non ci sono ma l'amore si".

Benvenuta tra noi Ricarda. Per me sarai una figlia, sorella degli altri miei figli e come loro ti amerò.
Paola voglio ringraziarti per avermi donato ancora a questa mia tarda età la voglia di ribellarmi all'ingiustizia.
Auguri Papà".

Noi Jene concludiamo invitando tutti quanti a fare una bella riflessione e augurando al Ministro Concia e alla sua compagna mille anni di felicità, così come li auguriamo a qualsiasi coppia che si ami e voglia condividere insieme il resto della vita, sia essa eterosessuale o omosessuale, perché quello che conta veramente è amarsi.



Il Ministro Concia con la sua compagna








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