giovedì 6 febbraio 2014

YO DECIDO!

Per riaffermare il loro diritto all’aborto marciano unite le donne di mezza Europa. Al grido, forte e chiaro, di «Yo decido (decido io)». Da Madrid, dove tutto è cominciato in piazza Atocha, sabato in tarda mattinata, fino a Parigi, Londra e, in Italia, principalmente a Roma e Milano, la carovana del Treno per la libertà si è imposta all’attenzione dei media del continente puntando il dito contro la nuova legge spagnola sull’aborto. Si tratta della così detta riforma Gallardon, dal nome del ministro della Giustizia del governo Rajoy, che limita fortemente l’interruzione volontaria di gravidanza e la consente solo in caso di stupro o di rischio per la salute fisica o psichica della donna.
I manifestanti in piazza a Madrid, tra cui molti uomini, hanno chiesto anche le dimissioni del ministro della Giustizia. La segretaria del Psoe, Elena Valenciano, ha detto: «Non si tratta di una legge contro l’aborto ma di una legge contro le donne, contro la loro libertà e dignità. Noi diciamo no». Il corteo della capitale spagnola si è diretto verso il Parlamento per chiedere di bloccare l’iter della proposta. La protesta era cominciata come iniziativa del cenacolo femminista Les comadres y mujeres por la Igualidad (le comari e donne per l’uguaglianza) nella Asturie. È finita col diventare una mobilitazione nazionale, con 300 associazioni che hanno aderito al manifesto «per il diritto a decidere» e manifestazioni di solidarietà da parte di partiti, non solo a sinistra, e dei sindacati.

MADRID CHIAMA EUROPA - Sul tam-tam rilanciato nei social network, sit-in di protesta e flash mob hanno preso vita da Londra a Bruxelles, da Amsterdam a Milano,da Roma a Firenze, davanti ambasciate e consolati spagnoli. Anche Parigi ha manifestato contro la legge che limita l’aborto. Al corteo erano presenti anche la leader del gruppo Femen, la ucraina Inna Shevchenko, e la candidata socialista a sindaco di Parigi, Anne Hidalgo.

LEGGE MEDIOEVALE - Le femministe spagnole la definiscono «legge medioevale», ma in realtà la proposta di legge ha visto la luce lo scorso dicembre per compiacere l’ala più conservatrice del Partido Popular in vista delle elezioni europee di maggio. Il tentativo si è rivelato un boomerang, che ha fatto levare numerose voci di protesta anche all’interno dello stesso partito di governo, al punto che il premier Rajoy ha dovuto riconoscere che si tratta di una «riforma controversa». E il Congresso dei Deputati, dove il PP ha la maggioranza assoluta, ne ha rinviato l’esame a giugno prossimo, dopo la tornata elettorale.
(corriere.it)




7 commenti:

  1. Bene, direi che stiamo facendo milioni di passi indietro, mi aspetto di trovare i roghi e la santa inquisizione fra poco: cazzo, l'aborto è già una scelta sofferta e difficile, che senso ha proibirla e far sentire ancora di più in colpa una donna?
    A questo stronzi bigotti farei provare un quarto della sofferenza che prova una donna che deve abortire, così vediamo se capiscono che non è una passeggiata e che proibire l'aborto è solo uno stupido segno di inciviltà.
    Un abbraccio!

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  2. L'oscurantismo è ritornato prepotentemente a prendere il potere. Le lotte fatte dalle femministe a nome di tutte le donne non sono servite, perchè il maschio con la sua PREPOTENZA, ARROGANZA e VIOLENZA ancora una volta prevalica la ragione per affermare l'IGNORANZA DI UN POTERE FASULLO.
    Mi sono espresso sull'aborto parecchie volte e in altri blog, ritengo che scegliere di abortire non facile, c'è tutto un percorso interiore che annienta chi decide di abortire. Le donne non devono essere delle cavie, delle MARTIRI, hanno il DIRITTO di scegliere dal momento che il 99% degli uomini quando viene a sapere che la donna è incinta scappa e non vuole responsabilità, figuriamoci poi se il futuro nascituro può avere dei gravi problemi. Abrogare la legge sull'aborto non farà che favorire la clandestinità e arricchire le tasche di tutti quei medici che alla luce del sole si professano obiettori e poi praticano le mattanze!
    Un saluto alla savana

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  3. Un passo avanti, dieci indietro, figurarsi se non dovevano rimettere le mani sulla libertà di scelta. Speriamo che tutte queste proteste abbiano veramente un peso, per ora hanno rimandato il tutto, ma non basta, va proprio bloccato. Per tenere buono il partito conservatore certo, e guarda caso a farsi favori nella classe politica ci rimette sempre il popolo. Un figlio non dev'essere un obbligo o una punizione, ma una scelta libera e consapevole.
    Un abbraccio

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  4. Melinda, Xavier, grazie per i vostri commenti non scontati, intelligenti che sono un piccolo faro di civiltà in questo mondo che sta andando veramente alla deriva.
    L'aborto secondo noi dev'essere una scelta privata, libera e non osteggiata: abortire non è un gioco nè tanto meno una passeggiata.
    Osteggiandolo si ricreano quelle situazioni barbare che esistevano prima degli anni Settanta e che in alcune parti del mondo esistono ancora.

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  5. Ma qui stiamo ritornando all'antico, miei cari...
    Ora anche queste manifestazioni che ci riportano alla preistoria, per una delibera fatta secoli fa..
    Mi chiedo e mi richiedo..ma in che mondo si vive?
    Fatemi subito posto tra di voi, vi prego!!!!+++++

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  6. Non ci credo... più andiamo avanti e più torniamo indietro!
    L'aborto è una cosa che tocca nel profondo una donna, una scelta difficile e dolorosa... non dovrebbero proibirlo.

    Moz-

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  7. E dato che sto di Bertoli, sto periodo... https://www.youtube.com/watch?v=gNteWnYb4Tc prendete e godetene tutti! :)

    Moz-

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