A rischio la sopravvivenza della
metà delle specie di piante più diffuse sul pianeta e di un terzo
delle specie degli animali più comuni. E’ la riflessione che si legge
in una ricerca scientifica pubblicata nella sezione Climate Change della
rivista Nature.
La causa di questa “perdita di
biodiversità” secondo i ricercatori avverrà a causa del riscaldamento
globale entro la fine del secolo. Primo imputato la sensibile riduzione, o
in alcuni casi alla scomparsa, dei loro habitat naturali: dove queste
speci nascono e si riproducono. Come spiegano gli scienziati, se non si
interviene con politiche di riduzione dell’emissione dei gas serra, la
temperatura terrestre nel 2080 sarà di 4 gradi centigradi superiore a
quella dell’era preindustriale. E per quella data il mondo animale e vegetale
potrebbe non essere più come lo abbiamo conosciuto.
“Quello che differenzia il nostro studio
rispetto ai molti effettuati finora, è che mentre di solito l’attenzione si è
focalizzata sulla scomparsa delle specie più rare o su quelle a già rischio
estinzione, noi abbiamo investigato l’effetto dei cambiamenti climatici sulle specie
più comuni – scrive Rachel Warren, scienziato del dipartimento di studi
ambientali dell’Università dell’East Anglia e responsabile della ricerca –. La
nostra ricerca mostra come il cambiamento del clima ridurrà la biodiversità
anche a danno delle specie più comuni e diffuse al mondo. E la loro potenziale
scomparsa è un problema enorme, se consideriamo che anche la loro semplice
diminuzione porterebbe al collasso dell’ecosistema”.
Un collasso che, spiega la ricerca,
produrrebbe un effetto a catena con violente ripercussioni economiche dovute al mutamento
dei paradigmi agricoli, all’inquinamento dell’acqua e alla diminuzione
della quantità e della qualità dell’aria respirabile.
Le zone più colpite sarebbero l’Africa
subsahariana, l’America Centrale, l’Amazzonia e l’Australia, in secondo
ordine anche la zona settentrionale dell’Africa, il sudest europeo e l’Asia
centrale. A parziale consolazione, scrivono gli scienziati, una riduzione delle
emissioni nocive del 5% l’anno a partire dal 2016 (o al limite entro il 2030)
permetterebbe alle specie animali e vegetali di guadagnare un altro mezzo
secolo di vita, nel quale imparare ad adattarsi al nuovo ambiente. In questo
caso l’inevitabile perdita del loro spazio vitale sarebbe almeno ridotta della
metà.
La ricerca si basa sull’analisi di oltre
50mila specie di piante e animali. E i risultati dicono che solo il 4% delle
specie animali – e nessuna pianta – beneficerebbero dell’aumento della
temperatura. Al contrario: il 34% degli animali e il 57% delle piante
vedrebbero ridurre l’estensione o scomparire del tutto il loro habitat
naturale.
Con ovvie ripercussioni per la razza
umana. “La popolazione umana dipende totalmente dall’ecosistema in cui
vive, e una perdita così diffusa su scala globale della biodiversità è
destinata a impoverire i servizi dell’ecosistema su cui si fonda la vita
umana – continua Rachel Warren -. Queste specie comuni di piante e animali sono
fondamentali per la purificazione dell’acqua e dell’aria, prevengono
le inondazioni, fungono da nutrimento per il suolo che noi destiniamo
all’agricoltura e ne garantiscono i cicli. Tutte cose che noi consideriamo
scontate, ma che non lo sono affatto. E che noi stiamo facendo sparire”.
(Il Fatto quotidiano)
Sicuramente riusciremo ad adattarci. Magari ci verrà il collo lungo come le giraffe :p
RispondiEliminaMoz-
E chissà, magari avremo anche la branchie e vivremo in mare!
EliminaAllora sì che esisteranno le sirene!! XD
EliminaMoz-
Avevo già letto di questo problema su Focus, se non ricordo male.
RispondiEliminaLa cosa è ormai visibile, voglio dire passiamo dal caldo al freddo, le mezze stagioni non ci sono più e il sole sembra malato per quanto picchia forte in determinati periodi dell'anno, per non parlare dei ghiacciai sciolti, in breve ci stiamo dirigendo verso il pianeta blu.
Buon serata Jene e mi raccomando a voi che siete la mia specie animale dei cuore
un abbraccio zamposo
Grazie Audrey, sempre bellissimi i tuoi commenti e anche molto azzeccati!
EliminaUn grande abbraccio zamposo
Ma miei cari da quanto tempo si parla di questo gravissimo problema, si vocifera sull'ecosistema saltato, sulla terra che andrà verso una glaciazione totale o una desertificazione...etc etc...
RispondiEliminaMa come conclusione, vedo solo scritti e parole, ma di costruttivo nulla..purtroppo..
E forse faremo qualcosa quando sarò troppo tardi..anzi lo è già!
Non mi fate incavolare che sono malatissima!!!!!
Vi voglio bene---+++++++
E' ciò che temiamo anche noi Jene...
EliminaNella riprenditi, mi raccomando, facciamo il tifo per te!
Un mega abbraccio!!!!!
E il riscaldamento globale è solo la punta dell'iceberg: troppe auto, troppo smog, troppo fumo, troppo inquinamento.
RispondiEliminaChe dire, l'umanità si è impegnata a fondo per distruggere questo bel pianeta!
Un abbraccio alla savana
Hai notato che costanza, che impegno... che vergogna!
EliminaUn abbraccio zamposissimo