giovedì 12 settembre 2013

PRENDIAMO LE IMPRONTE A PINOCCHIO

Impronte digitali che si 'accendono' nel cervello quando si dice una bugia. Ora queste aree possono essere identificate con una tecnica, l'imaging neurale, che fa vedere una specie di 'impronta digitale' della menzogna. E' quanto è stato scoperto da una équipe di studiosi italiani del dipartimento di Psicologia dell'Università di Milano-Bicocca. 
Lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista Plos One ed è firmato da Alice Proverbio, Maria Elide Vanutelli e Roberta Adorni. Le zone del cervello più attive nella costruzione delle bugie, spiegano le ricercatrici, sono la regione frontale e pre-frontale dell'emisfero sinistro e la corteccia cingolata anteriore. "Attraverso l'elettrofisiologia cognitiva - spiega Alice Proverbio, coordinatrice dello studio - siamo in grado di vedere come reagisce il cervello di una persona quando riconosce qualcosa di familiare. Inoltre, è possibile stabilire quando una persona sta mentendo poiché il cervello produce una risposta bioelettrica inconfondibile, chiamata N400, che riflette il tentativo di sopprimere l'informazione riconosciuta come vera". Ed è proprio questa risposta definita 'l'impronta digitale unica della bugia'.

Il test dell'Università di Milano-Bicocca è stato condotto su 25 studenti universitari, tutti volontari. Il campione era composto da 12 maschi e 13 femmine. A ogni partecipante sono state sottoposte 296 domande bilanciate per argomento e tipo di informazione. I quesiti comprendevano anche dati, fatti e comportamenti personali conosciuti da ciascun partecipante. Per ogni risposta è stato chiesto di mentire o dire la verità. Nel test è stato utilizzato un paradigma innovativo, che simula la situazione stressante dell'interrogatorio, con domande anche imbarazzanti o su temi delicati. Per scoprire se mentivano o meno ogni studente indossava cuffie speciali con 128 rivelatori che registravano l'attività elettrica del cervello.

Le verità nascoste. Rispetto alla cosiddetta macchina della verità, "che si basa sulla misurazione di aspetti fisiologici come sudore e battito cardiaco per individuare chi mente - aggiunge Proverbio - il nostro metodo misura anche l'effetto cerebrale delle emozioni provate durante l'interrogatorio. L'attività mentale, misurata attraverso le variazioni elettriche delle risposte cerebrali, è un indicatore molto più affidabile di quella solo periferica". Una tecnica simile, chiamata brain fingerprinting, è stata utilizzata negli Stati Uniti dallo studioso Lawrence Farwell in due processi per omicidio e ha portato a modificare le sentenze, aiutando a individuare il vero colpevole in un primo caso e a scagionare il presunto nel secondo.

'La macchina' che svela i segreti del cervello. C'è da chiedersi se la 'macchina della verità' e che svela i segreti del cervello sia sempre un metodo infallibile per scoprire le segreti.
Lo studio dell'Università Milano-Bicocca fa vedere che a volte la bugia può essere confusa con uno stato emotivo alterato. Quando la persona è ansiosa o sotto stress, l'attività cerebrale 'fotografata' è molto simile a quella di una persona che mente. E poi i test per le scoprire le menzogne possono essere ingannevoli. Secondo un  recente studio internazionale coordinato dall'università del Kent pubblicato dalla rivista Biological Psichiatry, è possibile "battere" uno dei test della macchina della verità più in voga in questo momento sopprimendo i ricordi delle attività criminali commesse. Il test, disponibile commercialmente negli Usa e usato da diverse agenzie di intelligence, si basa sull'assunto che vedendo un dettaglio che riporta al crimine commesso nel cervello di una persona dovrebbe accendersi l'area che ricorda l'evento. I ricercatori hanno spinto a commettere ad alcune persone dei crimini finti, chiedendo loro in seguito di cancellare  la memoria del fatto durante il test. Il risultato è stato che molti sono riusciti ad attenuare il segnale di "accensione" del cervello abbastanza da apparire innocenti. Non tutti ci sono riusciti,  ma lo studio comunque mette in luce il fatto che anche chi appare innocente in questi test potrebbe in realtà non esserlo.
(Repubblica)

Scusate lo scetticismo, ma secondo noi questa ricerca è prettamente inutile: in primo luogo nessuno gira con “l’apparecchio della verità” in tasca e in secondo luogo esistono persone che sono in grado di mentire senza farsi scoprire.
Scusate inoltre il sarcasmo, ma con tutti i problemi che affliggono questo mondo, non era meglio studiare qualcosa di più intelligente?
A un bambino che muore di fame cosa gli faranno, il test per scoprire se mente?

Ma vaff...



5 commenti:

  1. Ma una sana dose di pentothal come fa Diabolik no, eh? :)

    Moz-

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  2. Concordo con il vostro parere, Iene; per quanto dal punto di vista scientifico questa ricerca possa avere (un marginale) interesse, ci sono problemi decisamente maggiori che vengono ignorati...
    A presto!

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  3. Ciao Jene,
    avete ragione con le tante ricerche importanti da attuare, questa mi sembra prettamente inutile e poi basta, se uno mente mente amen...pensiamo a salvare la vita delle persone che è meglio...
    vengo anch'io al vaffa day ;)
    baci

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  4. Al vaffa day partecipo anche io, che si spendano meglio i soldi per cose più serie!
    Bacioni

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  5. Il misuratore di bugie? Ok la deficienza umana non ha davvero limiti.
    un saluto alla savana

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