Per un giorno abbiamo deciso di
interrompere la nostra vacanza per dare questa notizia: in ospedale una
bambina di 11 anni muore.
Chissenefrega, dirà qualche stronzo,
muoiono tanti bambini ogni giorno.
Se la pensate così non leggete oltre e
andate a quel paese; se avete cuore invece proseguite.
Muore
di leucemia ad 11 anni. Qualche tempo fa un donatore di midollo rifiutò di
aiutarla a guarire. Il nome della bambina è Giada L., 11 anni, originaria
di Vallonara. Dopo anni di lotta contro la leucemia, la piccola Giada non
ce l’ha fatta, cessando così di vivere presso l’ospedale San Bassiano.
Giada era alla ricerca di un donatore di midollo compatibile, che avrebbe
potuto aiutarla a guarire dalla leucemia per continuare a vivere. Un
donatore di midollo statunitense rifiutò di collaborare con lei perché
appartenente ad un’altra nazionalità.
E
così l’11enne di Vallonara non ce l’ha fatta, portata via da questo male
terribile e lasciando tanto dolore nei genitori Cinzia e Secondo e
nella sorellina Gioia.
Purtroppo
per Giada Lunardon non c’era nulla da fare. La frazione di Vallonara
(Marostica) si è stretta al dolore dei genitori per la perdita della
figlia malata da tempo di leucemia.
La
vicenda lascia dell’amaro in bocca. La bambina avrebbe potuto salvarsi se il
donatore statunitense di midollo osseo compatibile avesse deciso di aiutarla.
Ma
a quanto pare questa persona e la sua famiglia non avevano intenzione
effettuare la donazione in favore di una persona non connazionale. Le speranze
sembrarono riaccendersi per Giada e la famiglia tempo dopo, a seguito della
ricerca disperata di un donatore, che fu trovato in Germania. Ma a quel punto era
troppo tardi, in quanto le condizioni dell’11enne non consentivano un trapianto
di midollo. I medici erano in attesa di una ripresa fisica della bambina,
troppo debilitata per poter essere sottoposta ad un intervento del
genere. Giada però non ce l’ha fatta.
(ultimenotizieflash.com)
Morire di leucemia è atroce, ancora di
più se si è bambini. Ma morire perché un donatore, scavalcando ogni possibile
legge (ricordiamo che in teoria ogni donatore, se ha firmato, non potrebbe più
tirarsi indietro), rifiuta di salvare una bambina perché non è americana è essere assassinati.
E noi Jene lo diciamo senza paura, il
donatore americano che ha ucciso Giada è un grandissimo bastardo.
Altro che amaro in bocca, la vicenda ci fa
ben capire come ragionano certi americani:
se sei del mio paese allora ti aiuto, altrimenti muori.
Ma cari americani, sbagliamo o eravate voi
a piangere 12 anni fa sotto le Torri Gemelle?
Siete o non siete stati voi a chiedere aiuto a mezzo mondo per le vostre vittime?
Siete o non siete voi quelli che
pretendete medici, soccorsi, soldati, soldi, medicine e chi più ne ha più ne
metta ogni volta che avete un minimo problema?
Cos’aveva Giada che non andava, era
italiana?
Secondo noi Jene era una bambina, e i
bambini si aiutano sempre indipendentemente dal paese, dalla religione e dal
colore della pelle.
A questo “benefattore” americano
possiamo solo augurare i peggiori mali e quando saranno arrivati, nessuno che
lo soccorra, esattamente come ha fatto lui.
Cari ragazzi, condivido il vostro pensiero: non è ammissibili che la nazionalità di una bambina diventi una discriminante tra la vita e la morte.
RispondiEliminaI controlli sulle donazioni e donatori sono molto severi qui in Italia, tanto è vero che una volta che tutto il meccanismo si è messo in moto il donatore non può più tirarsi indietro in quanto è reato penale.
Peccato che i "civili" Stati Uniti non la pensino allo stesso modo.
Un abbraccio a tutti
Beatrice
Ho letto anche io questa notizia e ne sono rimasta indignata, a chi si comporta così renderei pan per focaccia.
RispondiEliminaUn abbraccio grande
È assurdo che sia successa una cosa del genere, davvero!
RispondiEliminaChe persona ignorante questo "benefattore"...