sabato 10 agosto 2013

MORIRE A 11 ANNI

Per un giorno abbiamo deciso di interrompere la nostra vacanza per dare questa notizia: in ospedale una bambina di 11 anni muore.
Chissenefrega, dirà qualche stronzo, muoiono tanti bambini ogni giorno.
Se la pensate così non leggete oltre e andate a quel paese; se avete cuore invece proseguite.

Muore di leucemia ad 11 anni. Qualche tempo fa un donatore di midollo rifiutò di aiutarla a guarire. Il nome della bambina è Giada L., 11 anni, originaria di Vallonara. Dopo anni di lotta contro la leucemia, la piccola Giada non ce l’ha fatta, cessando così di vivere presso l’ospedale San Bassiano. 
Giada era alla ricerca di un donatore di midollo compatibile, che avrebbe potuto aiutarla a guarire dalla leucemia per continuare a vivere. Un donatore di midollo statunitense rifiutò di collaborare con lei perché appartenente ad un’altra nazionalità.
E così l’11enne di Vallonara non ce l’ha fatta, portata via da questo male terribile e lasciando tanto dolore nei genitori Cinzia e Secondo e nella sorellina Gioia.
Purtroppo per Giada Lunardon non c’era nulla da fare. La frazione di Vallonara (Marostica) si è stretta al dolore dei genitori per la perdita della figlia malata da tempo di leucemia.
La vicenda lascia dell’amaro in bocca. La bambina avrebbe potuto salvarsi se il donatore statunitense di midollo osseo compatibile avesse deciso di aiutarla. 
Ma a quanto pare questa persona e la sua famiglia non avevano intenzione effettuare la donazione in favore di una persona non connazionale. Le speranze sembrarono riaccendersi per Giada e la famiglia tempo dopo, a seguito della ricerca disperata di un donatore, che fu trovato in Germania. Ma a quel punto era troppo tardi, in quanto le condizioni dell’11enne non consentivano un trapianto di midollo. I medici erano in attesa di una ripresa fisica della bambina, troppo debilitata per poter essere sottoposta ad un intervento del genere. Giada però non ce l’ha fatta.
(ultimenotizieflash.com)

Morire di leucemia è atroce, ancora di più se si è bambini. Ma morire perché un donatore, scavalcando ogni possibile legge (ricordiamo che in teoria ogni donatore, se ha firmato, non potrebbe più tirarsi indietro), rifiuta di salvare una bambina perché non è americana è essere assassinati.
E noi Jene lo diciamo senza paura, il donatore americano che ha ucciso Giada è un grandissimo bastardo.
Altro che amaro in bocca, la vicenda ci fa ben capire come ragionano certi americani: se sei del mio paese allora ti aiuto, altrimenti muori.
Ma cari americani, sbagliamo o eravate voi a piangere 12 anni fa sotto le Torri Gemelle?
Siete o non siete stati voi a chiedere aiuto a mezzo mondo per le vostre vittime?
Siete o non siete voi quelli che pretendete medici, soccorsi, soldati, soldi, medicine e chi più ne ha più ne metta ogni volta che avete un minimo problema?

Cos’aveva Giada che non andava, era italiana?
Secondo noi Jene era una bambina, e i bambini si aiutano sempre indipendentemente dal paese, dalla religione e dal colore della pelle.

A questo “benefattore” americano possiamo solo augurare i peggiori mali e quando saranno arrivati, nessuno che lo soccorra, esattamente come ha fatto lui.




3 commenti:

  1. Cari ragazzi, condivido il vostro pensiero: non è ammissibili che la nazionalità di una bambina diventi una discriminante tra la vita e la morte.
    I controlli sulle donazioni e donatori sono molto severi qui in Italia, tanto è vero che una volta che tutto il meccanismo si è messo in moto il donatore non può più tirarsi indietro in quanto è reato penale.
    Peccato che i "civili" Stati Uniti non la pensino allo stesso modo.
    Un abbraccio a tutti
    Beatrice

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  2. Ho letto anche io questa notizia e ne sono rimasta indignata, a chi si comporta così renderei pan per focaccia.
    Un abbraccio grande

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  3. È assurdo che sia successa una cosa del genere, davvero!
    Che persona ignorante questo "benefattore"...

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