Il Guinness dei primati lo ha
certificato come “il più piccolo film in stop motion del mondo”.
Talmente piccolo che per vederlo c’è bisogno di ingrandire le immagini cento
milioni di volte. Si intitola A Boy and His Atom e lo hanno realizzato i
ricercatori della IBM, interagendo direttamente con alcune molecole di
monossido di carbonio e spostandone gli atomi su una superficie di rame.
Le “riprese” sono avvenute nei
laboratori dell’azienda a San José, in California. Per dieci giorni gli
scienziati hanno utilizzato un sofisticato microscopio a effetto tunnel per
muovere gli atomi in determinate configurazioni (a una temperatura di -268° Celsius,
molto vicina allo zero assoluto). Sono stati ripresi 242 fotogrammi che, messi
in sequenza come in un tradizionale cartone animato, hanno portato alla
versione finale del film, caricata martedì su Internet.
A Boy and His Atom dura circa un minuto
e a prima vista ricorda l’estetica dei vecchi videogiochi, con i singoli atomi
a far la parte dei pixel. Sotto altri aspetti, riporta alla mente gli albori
della storia del cinema e i primi cortometraggi dei fratelli Lumière: per la
breve durata, per l’esilissima struttura narrativa (un ragazzo incontra un
atomo e inizia a giocarci) e persino per la colonna sonora, con un effetto
simile a quelle al pianoforte che accompagnavano i film muti.
Ma il suo obiettivo non è creare una
nuova forma di nanocinematografia. Alla Ibm spiegano che la capacità di
organizzare informazioni a livello atomico può essere fondamentale per lo
sviluppo di sistemi di archiviazione dati: sempre più piccoli, sempre più
capienti. “Oggi sul tuo smartphone hai un paio di film, in futuro potresti
essere in grado di conservare tutti quelli esistenti”, dice Andreas Heinrich,
coordinatore del progetto.
Altro intento di A Boy and His Atom è
avvicinare il pubblico al mondo della ricerca, in particolare quello più
giovane. “Se con questo film riusciamo a convincere mille ragazzi a iscriversi
a facoltà scientifiche piuttosto che a studiare legge, sarò più che
soddisfatto”, spiega Heinrich. Nelle sue prime quarantotto ore di vita online,
A Boy and His Atom ha raccolto un milione e duecentomila views. Un numero non
straordinario per un film, piuttosto significativo per un progetto scientifico.
(La Stampa)
Ciao Jene,
RispondiEliminaio vi ho già messo tra i blog che seguo su bloglovin' e ieri vi ho aggiunto a g+ appena ho visto la vostra richiesta, che caos questa cosa porta via un sacco di tempo. Veniamo a noi, non sapevo di questa bellissima idea/pubblicità, la trovo favolosa e spero di davvero i suoi frutti. Un abbraccio zamposo e buona domenica
Lascia perdere, caos è dire poco!
EliminaGrazie per averci aggiunti, un super abbraccio zamposo
Mi sembra un buon escamotage, sicuramente molto più interessante di tante cose che ultimamente trasmettono su youtube.
RispondiEliminaUn abbraccio alla savana
Un abbraccio zamposo a te!
EliminaE' un film bellissimo, trovo che sia un modo veloce e intuitivo per far capire ai ragazzi come funziona la scienza dell'infinitamente piccolo.
RispondiEliminaUn abbraccio
Grazie Mel, un abbraccio
Eliminache modo interessante di avvicinare al mondo della scienza!
RispondiEliminaun abbraccio
Un abbraccio zamposo
EliminaIo lo trovo bellissimo...sotto un certo punto di vista anche tenero. Ed è un bel modo, come dice Melinda, per far capire ai ragazzi infinitamente piccolo.
RispondiEliminaScusate se non commento sempre. non è un gran bel periodo per me e in più si aggiunge questa cosa di Google che mi ha mandata nel caos...comunque ho visto che ci siamo tutti e questo mi fa stare bene.
Un grande abbraccio.
Antonella