SE MANCA IL CERVELLO NON C'E' DA STUPIRSI

Quando a noi Jene ce le servono su un vassoio d’argento non possiamo tirarci indietro.

Stavolta parliamo ancora di privacy e anche di minacce via web.

Il caso è semplice: il solito signor R. prende una conversazione privata (facendosi aiutare da un altro utente partecipe della discussione) in cui non era coinvolto da un social network, la fotografa e la pubblica sul suo blog. 

Cosa c’è di sbagliato?

Il fatto che, quando una conversazione fra due o più utenti non è visibile al pubblico, essa diventa privata anche se si svolge in un luogo pubblico del web (ovviamente previo controllo delle amministrazioni di tali luoghi, che comunque non sono utenti “classici”).

Se quindi la conversazione è privata, il fotografarla, copiarla e riportarla in un luogo pubblico è reato.

Jena consiglio: se vi succede una cosa del genere provvedete subito a segnalare alle autorità competenti, la vostra privacy viene prima di tutto.

Ma andiamo avanti, facciamo un ritratto del signor R: un normale trentenne senza arte né parte che si sente perseguitato dal vicino di casa e che ogni volta che si sente al centro di un complotto organizzato ai suoi danni, anziché affrontare direttamente il suo vicino, pensa bene di sfogarsi via web.

Solo che stavolta è caduto nel reato di minaccia.

Come mai?

Perché non si scrive su un blog pubblico una frase di questo tipo “prima o poi ti farò trovare tuo figlio mezzo storpio, tutto insanguinato e torturato a morte e poi ti dirò “facciamo finta che non sia...anzi CHE NON E' successo nulla”” senza pensare che non sia una minaccia.

Sicuramente non si tratta di un saluto cortese, è non è né lol né zerocervello, anzi zero cervello risulta essere R. che con il suo comportamento potrebbe essere querelato senza tanti complimenti.

Jena consiglio: se per caso venite minacciati in qualsiasi modo via web, denunciate l’utente alle autorità competenti perché spesso lo stalking on line può diventare qualcosa di peggio.

Morale della favola: quando siete in rete occhi aperti ed evitate le persone come R.; come si diceva quando eravamo bambini non date confidenza agli sconosciuti!