sabato 21 aprile 2012

L'ILLEGAL MONTI


La lotta all’evasione fiscale passa anche da telefoni e cellulari: non solo, infatti, spesometro e redditometro per controllare le spese degli italiani e la congruenza con i loro redditi ma arriva ora anche un’altra novità.
Entreranno, infatti, nelle mani del Fisco tutte le informazioni e i dati sulle utenze telefoniche domestiche. In pratica, gli operatori dovranno comunicare non solo i contratti con la clientela business, cioè imprese e professionisti, ma anche quelli con i privati cittadini entro il prossimo primo ottobre.
E nel mirino del fisco finiscono anche i cellulari: finiranno infatti sotto la lente di ingrandimento del fisco anche le spese della telefonia mobile. Il numero di utenze registrate sarà un altro tassello per ricostruire il tenore di vita del contribuente e consentire al fisco di individuare chi dichiara molto meno di quanto effettivamente spende. Ma sul provvedimento è arrivato il parere contrario del Garante della privacy, Francesco Pizzetti.
Dovrà, invece, essere effettuata entro il prossimo 30 aprile la comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva relative all'anno 2011 attraverso il software di trasmissione reso disponibile gratuitamente dall'Agenzia. Entro il 30 aprile, dunque, i commercianti al dettaglio dovranno comunicare per la prima volta i dati degli acquirenti per tutte le vendite superiori ai 3.600 euro effettuate nel secondo semestre 2011. I dati serviranno a controllare chi dichiara molto meno dell'effettivo tenore di vita.
Il nuovo spesometro permetterà al fisco controllare gli acquisti dei contribuenti italiani per scovare chi dichiara molto meno di ciò che effettivamente percepisce. Stesso principio del redditometro che mettendo sotto controllo ben 100 voci ‘passerà in rassegna’ ogni tipo di spesa effettuata dal contribuente cercando di stabilire poi se tra lo stile di vita dello stesso e il reddito percepito vi sia congruenza o meno. In questo caso scatterebbe l’accertamento fiscale. 

Monti e la sua giunta hanno superato la soglia dell’illegalità, ci sguazzano allegramente dentro. Non solo hanno messo le mani nelle tasche degli italiani, ma ora le mettono anche sui conti correnti, sui cellulari, su internet e su tutto quello che il Fisco ritiene di dover controllare; ma non è finita qui: se effettuate una spesa qualsiasi superiore a 3600 euro, il venditore comunicherà tutti i vostri dati all’Agenzia delle Entrate, quindi il venditore diventa un delatore.
Quello che il Governo non ha detto è che i soliti noti non pagheranno niente e non verranno neppure controllati, mentre i soliti paperini verranno massacrati.
E il Garante che fa? Rimane perplesso. Tanto che gliene frega a lui, non è il suo conto che verrà controllato né i suoi dati che verranno resi pubblici alla faccia della privacy, Pizzetti è un appartenente alla Sacra Casta degli Intoccabili.
E se cominciassimo a fare noi le pulci alla Casta?
Detto fatto: 144 mila euro lordi di stipendio, 152 mila di rimborsi: circa 300 mila euro l’anno di costo (che ovviamente paghiamo noi) per Monti senatore a vita.
Pensate che gli altri della giunta prendono più o meno la stessa cifra, moltiplicatela per tutti gli stronzi che stanno a Roma e avrete di un’idea di quanto CI COSTANO questi PARASSITI.
Ci crediamo che i nostri politicanti si annoiano col posto fisso e si definiscono fortunati perchè prendono più di 500 euro al mese.
Personalmente vi auguriamo che i soldi che ci rubate li spendiate tutti in medicine.





1 commento:

  1. l'immagine dice tutto anche da sola. Monti sta sbagliando tutto, bisogna che qualcuno glielo faccia capire e subito.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...