domenica 24 luglio 2011

RAGAZZI DEGNI DI VIVERE

Un paese colpito al cuore per due volte in due giorni.
Per prima un'autobomba ha devastato la sede di un tabloid vicina all'ufficio del Premier e di alcuni Ministeri; poi è stata la volta dell'isola di Utoya, a circa 40 chilometri dalla capitale, dove un uomo travestito da poliziotto ha radunato i giovani del campo estivo laburista per poi fare fuoco su di loro
Il responsabile dei 100 lutti che fanno piangere la Norvegia ha finalmente un nome: si chiama Anders Breivik, ha 32 anni ed è un fondamentalista cristiano.
Sotto shock i pochi sopravvissuti alla strage, che si sono salvati arrampicandosi sugli alberi, tuffandosi in mare o fingendosi morti.

Un testimone, Dana Berzingi, ha dichiarato che  Breivik dopo aver colpito le vittime una prima volta, sparava loro alla testa per assicurarsi che fossero morti. "Ho perso tanti amici", ha aggiunto Berzingi. Un'altra testimone, Elise, 15 anni, ha raccontato che l'uomo ha aperto il fuoco anche contro quelli che avevano cercato di mettersi in salvo tuffandosi in acqua.
"E' un incubo", ha aggiunto il premier laburista Jens Stoltenberg evocando "la paura, il sangue e la morte" negli occhi dei ragazzi che partepivano al campus estivo della gioventù laburista. I figli del premier erano fra i 560 partecipanti al campus estivo organizzato dal partito Labour sull'isola di Utoya, scrive oggi il quotidiano britannico Times. Il premier, che era atteso sull'isola per pronunciare un discorso ai giovani laburisti, si recherà sul luogo della strage.
"Mai, dopo la Seconda guerra mondiale, il nostro Paese è stato colpito da un crimine di simile entità"
(Tm News, articolo del 23 Luglio 2011)

Da Città del Vaticano si esprime  Benedetto XVI con un messaggio del Papa a re Harald V definendosi: "profondamente rattristato, auspico che i norvegesi siano spiritualmente uniti nel respingere le vie dell'odio".
(La Repubblica, articolo del 23 Luglio 2011)

Intanto Breivik definisce gli atroci atti commessi “un’azione atroce ma necessaria”. “Necessaria a cosa?” domandiamo noi Jene interpretando il pensiero di tutto il mondo.
E riprendendo le parole del killer che ha definito le sue innocenti vittime “ragazzi indegni di vivere” affermiamo che invece tutti quei ragazzi erano degni di vivere, ne avevano tutto il diritto.
 A contrario di Anders Breivik.








In memoria dei 100 ragazzi uccisi, 
che il vostro ricordo possa vivere per sempre


Anders Breivik, il killer


1 commento:

  1. Bel post cara Jena, condivido. Quei ragazzi avevano tutto il diritto di vivere come noi: è una vergogna che quell'essere abbia potuto agire indisturbato e ora c'è chi lo difende, dicendo che le sue idee sono da condividere.
    Qualcuno ha pure avuto il fegato di definire quei bellissimi meeting qualcosa di simile alla gioventù hitleriana -_- con una frase che definire surreale è un complimento "I giovani che parlano di politica? Inquietante".. il signore ( Glenn Beck) mi sa che non ha mai sentito parlare di educazione civica, vero?
    Ti lascio con il post che avevo scritto sulla vicenda due giorni fa http://enchantedforest81.blogspot.com/2011/07/la-strage-in-norvegia-il-dramma-di-un.html ...
    Un bacione!

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