Il popolo antinucleare crea ancora una volta minacce inesistenti. Si è dimenticato di spiegare che la centrale nucleare di Fukushima ha spento (come programmato dal sistema di sicurezza) i suoi reattori non appena il sisma è cominciato e che la nube radioattiva, dopo aver attraversato il Pacifico, ha raggiunto gli USA senza creare nessun pericolo e addirittura in Europa non è stata nemmeno rilevata.
Il settore delle rinnovabili in un paese come l'Italia non è la strada migliore da seguire, non ci sono risorse sufficienti per fornire energia al paese e i costi per le famiglie sono insostenibili.
Inoltre il popolo antinucleare ha dimenticato che in molte regioni il vento non soffia a velocità sufficiente per poter impiantare centrali eoliche e che nel sud Italia le risorse idriche non bastano per la creazione di centrali idroelettriche.
Inoltre le moderne centrali nucleari di classe tre e quattro sono state concepite in modo da essere a rischio zero e le nuove barre d'uranio non sono più quelle della vecchia Chernobyl.
Sì, per un paese come il nostro costretto a comprare energia da altri stati il nucleare potrebbe essere quel salto di qualità che ci consentirebbe di pagare bollette meno care e produrre un'energia pulita e sicura, ma il nostro governo con la moratoria di dodici mesi ha scelto di ascoltare i timori infondati del popolo antinucleare costringendoci ancora una volta a pagare altri paesi per avere l'energia necessaria per vivere.
Noi Jene non abbiamo parole, speravamo in un salto di qualità e in un cambiamento decisivo, non in una campagna antinucleare che sfrutta una tragedia come quella del Giappone per rimandare un Referendum che prima o poi sarà inevitabile.
E mentre chiediamo ai nostri lettori cosa ne pensano sulla questione nucleare continuiamo a porgerci una domanda: ma il popolo antinucleare pensa ogni tanto alle migliaia di vittime della catastrofe in Giappone o è troppo impegnata a sfilare in piazza per fermarsi e riflettere?
Alcune immagini della catastrofe avvenuta in Giappone
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