martedì 20 marzo 2012

IMU? NO GRAZIE

Già 13 giunte comunali hanno ritoccato l'imposta sulle abitazioni oltre al tetto fissato dal governo. Firenze, Cuneo, Salerno e Reggio Emilia nella lista che comprende Roma e Bologna, dove gli aumenti superano il 30 per cento. Si prepara così la stangata sulla prima casa che torna dopo quattro anni. I Municipi avranno tempo fino al 30 giugno per mettere in atto gli aumenti delle aliquote che in molti casi verranno varati dopoi risultati delle elezioni amministrative. 
Raffica di aumenti nelle grandi città delle aliquote Imu. Già tredici capoluoghi di Provincia hanno deliberato il rincaro dell'imposta sulla casa, di questi sette sulla prima e sulla seconda, e sei solo sulla seconda. Ma non è finita. I Municipi avranno tempo fino al 30 giugno 2012 per mettere in atto gli aumenti che, in molti casi, verrebbero varati soltanto dopo le elezioni amministrative. Cresce così la pressione fiscale che si avvia quest'anno a raggiungere il 45 per cento, come segnalato dalla corte dei Conti e dalla Banca d'Italia.
All'aumento dell'Imu si sommano in questi giorni i rincari delle addizionali Irpef regionali entrate in vigore con il decreto Salva Italia dello scorso dicembre e che pesano retroattivamente per tutto il 2011. I COMUNI accendono i motori per la stangata dell'Imu. È la nuova tassa sugli immobili che da quest'anno sostituisce l'Icie che investe nuovamente- dopo 4 anni - anche la prima casa. Ma su una base imponibile molto più alta. Con effetti allarmanti: a Bologna, sono in arrivo aumenti medi anche 
del 38% (per la seconda casa), a Roma del 34,1.

DECISIONI ENTRO IL 30 GIUGNO Già 13 grandi Comuni - rivela un rapporto della Uil Servizio politiche territoriali - hanno deliberato i rincari. Di questi, 7 hanno aumentato le aliquote per prima e seconda casa rispetto a quelle standard fissate dal governo; altri6 si sono limitati alla seconda. Ma non è che l'inizio, i Comuni approvano i bilanci fino al 30 giugno: è possibile dunque che alcuni Municipi aspettino, per il varo dei rincari, lo svolgimento delle amministrative di maggio. In questo caso, siccome la data del pagamento della prima rata dell'Imu è fissata al 16 giugno, molti contribuenti verseranno solo al momento della seconda rata, il 16 dicembre.
Da Roma a Bologna, da Firenze a Trento, da Cuneo a Salerno, da Reggio Emilia a Ferrara: gli aumenti sono già stati deliberati. Come è noto le aliquote ordinarie dell'Imu sulla prima casa sono state fissate dal governo al 4 per mille, su queste i Comuni possono apportare un aumento o una diminuzione del2 per mille; l'Imu sulle seconde case (che da quest'anno assorbe anche l'Irpef sulle seconde case che non si paga più) ha una aliquota standard del 7,6 per mille, aumentabile o diminuibile dai Municipi del 3 per mille. Per completare il quadro bisogna ricordare che la rendita catastale, cioè la base imponibile sulla quale si applica l'aliquota dell'Imu, è stata aumentata rispetto allo scorso anno del 60%.
Va anche sottolineato che per la prima casa è stata introdotta una detrazione ordinaria di 200 euro, aumentabile di 50 euro per ogni figlio a carico under 26 fino ad un massimo di 400 euro.

I MUNICIPI HANNO FAME All'interno di questa griglia d'azione la fame dei Comuni, in difficoltà per i tagli, si è scatenata. In prima linea, Roma: il sindaco Alemanno ha portato l'aliquota sulla prima casa al 5 per mille e quella sulla secondae le eventuali altre abitazioni al 10,6 per mille. I calcoli della Uil sono stati effettuati su un proprietario di un appartamento medio di 5 vani, in zona semi periferica, con rendita catastale A/2-A/3.
Nel caso di una seconda casa, dove in passato si pagava l'Irpef, il raffronto è stato fatto su un proprietario con un reddito di 90 mila euro annui lordi. Il confronto è impressionate: il proprietario medio pagherà nella Capitale 639 euro, detrazioni medie comprese, per la prima casa e 1.885 per la seconda.
In pratica rispetto alla aliquota base del 4 per mille, il rincaro sarà del 38,6%. Per la seconda casa, invece, rispetto allo scorso anno, l'aumento sarà del 34,1%.  Non va dimenticato che Roma ha l'addizionale Irpef più alta d'Italia, allo 0,9%, e rischia così di diventare la Capitale delle tasse.
Le tabelle di questa pagina danno la misura dei rincari città per città. Si tratta dei capoluoghi di provincia - 13 su 104 - ma aumenti si segnalano in ordine sparso anche nei centri più piccoli e solo a consuntivo si potrà verificare quanti degli 8.000 Comuni italiani hanno aumentato la pressione fiscale.

VITA DURA ANCHE IN EMILIA A Bologna, dove sembra confermata l'aliquota del 4 per mille per la prima casa, la sorpresa sarà per la seconda: si passerà dai 1.266 euro comprensivi di Irpefd el 2011 ai 1.747 euro di quest'anno con un rincaro medio del 38%. Stessa situazione a Firenze dove il rincaro della seconda casa (aliquota portata ugualmente al 10,6 per mille) sarà del 36,1%. Non si scherza a Parma dove scatta la doppia aliquota a livelli assai alti (6 per mille la prima e 10,6 la seconda): i rincari saranno del 49,4 e del 35,2%. Da segnalare infine la città amministrata dal presidente dell'Anci, Del Rio: anche Reggio Emilia non sfuggirà agli aumenti, giacché per la prima casa l'aliquota è stata portata al 5 per mille e per la seconda al 9,6 per mille. 
(la Repubblica)



Quanto peserà la nuova IMU sulle famiglie? Molto dipende dalle diverse città e dalla composizione del nucleo familiare, ma per alcuni capoluogo l'impatto dell'Imposta Municipale Unica sarà consistente: fra le città dove il peso sarà maggiore vi sono Roma, Milano, Bologna e Firenze. Secondo i Consumatori, fra ricadute dirette e indirette si può prevedere un aggravio di 590 euro annui a famiglia.
L'impatto dell'IMU per una famiglia in prima casa e senza figli a carico sarà in media di 133 euro con punte di 511 euro. In realtà l'incidenza dell'Imposta (l'aliquota ordinaria è del 4 per mille, i Comuni potranno variare di un altro 2 per mille, mentre l'aliquota sulla seconda casa è del 7,6 per mille variabile di un altro 3 per mille) dipende dalla città di residenza e dalla composizione del nucleo familiare. Secondo una simulazione della UIL Servizio Politiche Territoriali, che ha analizzato gli effetti dell'introduzione dell'IMU come prevista dal Decreto Salva Italia, nelle 104 Città capoluogo di provincia, sulla media delle rendite catastali A/2 e A/3 in tali città, per una famiglia con un figlio a carico, l'IMU peserà 83 euro medi l'anno (in 21 Città, tra cui Perugia, L'Aquila, Catanzaro, Cagliari, questo nucleo familiare non pagherà l'imposta); per una famiglia con due figli a carico l'imposta peserà mediamente 33 euro (si azzererà in 49 città tra cui Campobasso, Potenza, Palermo); mentre con tre figli a carico l'imposta diventa nulla in 66 Città capoluogo (tra cui Venezia, Ancona); con 4 figli a carico si annulla, invece, in 85 capoluoghi, come nel caso di Torino.

Risulteranno però penalizzati, afferma lo studio della Uil, soprattutto pensionati e lavoratori dipendenti. La differenza per l'IMU seconda casa, ad esempio, è tale che «se un possessore di una seconda casa ha un reddito da professionista da 90 mila euro, l'aggravio dell'IMU sarà di soli 7 euro, mentre per un lavoratore dipendente o pensionato con un reddito di 23 mila euro, che ha, ad esempio, la fortuna di avere ereditato un'abitazione nella città di origine, l'aggravio potrà superare anche i 95,36 euro».
Nonostante le detrazioni legate al numero dei figli (50 euro per ciascun figlio fino a 26 anni d'età) «i più penalizzati restano gli oltre 9 milioni di pensionati proprietari di una casa, che non hanno a carico figli minori di 26 anni e che pagheranno mediamente un'IMU di 133 euro l'anno».

Particolarmente variabile l'IMU sulla prima casa. Dai dati dello studio Uil si evince che la stangata arriverà soprattutto a Roma, Milano, Bologna e Firenze. A Roma si pagherà in media un'IMU sull'abitazione principale di 411,47 euro con punte di 511,47 euro senza figli a carico e 311,47 euro per 4 figli a carico; a Milano mediamente si pagheranno 376,77 euro, passando dai 476,77 euro per una famiglia senza figli a carico, a 276,77 euro per una famiglia con 4 figli a carico; a Bologna 359,41 euro medi che arrivano a 459,41 euro senza nessun carico familiare, per scendere a 259,41 euro per una famiglia con 4 figli a carico; a Firenze mediamente peserà 237,94 euro, che arrivano a 337,94 euro per una famiglia senza figli a carico, per scendere a 137,94 euro per una famiglia con 4 figli a carico; a Rimini mediamente peserà per 231 euro, che arrivano a 331 euro per una famiglia senza figli a carico, per scendere a 131 euro per una famiglia con 4 figli a carico.

Secondo Federconsumatori e Adusbef si possono ipotizzare agevolmente ricadute medie pari a 590 euro annui a famiglia. «L'IMU peserà fortemente sulle tasche dei cittadini», affermano le due associazioni, per le quali all'effetto diretto stimato in 405 euro annui a famiglia si aggiungono le ripercussioni della rivalutazione IMU per i locali commerciali e per gli uffici e la reintroduzione dell'imposta sui casolari agricoli. Secondo l'Osservatorio Nazionale Federconsumatori solo per le ricadute indirette, ogni famiglia dovrà «sborsare» 185 euro annui. «In totale, quindi, gli effetti dell'IMU comporteranno un aggravio medio di 590 euro annui a famiglia», conclude l'associazione.
(help consumatori)



Vergogna, vergogna, vergogna. Dopo aver letto questi articoli ben poco ci rimane da dire se non che è ignobile imporre il pagamento di una tassa sulla prima casa che dovrebbe essere un diritto di tutti e non un lusso come credono i nostri politicanti. Italiani, smettiamo di pagare le tasse, vedremo se il sistema non cambierà una volta per tutte.










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